Edifici di edilizia economico-popolare costruiti negli anni ‘50 ‘60 con tecniche inadeguate, oggi in condizione di degrado, vengono riqualificati per migliorarne gli standard abitativi attraverso un recupero edilizio ed urbano ispirato ai principi della sostenibilità ambientale:
piazzale Moroni, una parte viva ed integrata della città
i pedoni devono riconquistare spazio dedicato, privilegiando il più possibile la linea retta
uscire dallo spazio anonimo esistente dove il piede degli edifici è un piano indistinto di asfalto per ritrovare/riconoscere spazi/funzioni elementari: marciapiedi, parcheggi, strade, verde attrezzato, verde di cornice
traffico veicolare: ripensare i sensi di marcia, individuare e restringere le carreggiate per ridurre la velocità di percorrenza, individuare gli spazi di parcheggio, preservare il numero di posti auto ma razionalizzandoli e concentrandoli
“disegnare” sul suolo, con materiali diversi ed economici: strade/asfalto, parcheggi/autobloccanti, spazi pedonali/cls architettonico